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Palazzo Pitti: 12 capolavori dal Museo D’Orsay

Fino al 5 gennaio 2014 Firenze ospiterà nella Reggia di Palazzo Pitti una preziosa rassegna di pittura impressionista: 12 capolavori dal Museo d’Orsay saranno esposti nel Salone da Ballo del Quartiere d’Inverno della Galleria d’arte moderna.

L’evento è frutto di uno scambio fra il Museo d’Orsay, che ha prestato i 12 capolavori impressionisti a seguito dell’importante contributo della Galleria d’arte moderna che ha reso possibile la realizzazione a Parigi, presso il Museo de l’Orangerie dal 10 aprile al 22 luglio scorsi, della mostra “I macchiaioli des impressionistes italiens?”

Impressionisti a Palazzo Pitti: selezione accurata

Si tratta – ha dichiarato Cristina Acidini, Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze – di una mostra selettiva e meditata che, nel prendere le distanze dall’inflazionata usanza di esporre una “manciata” di quadri impressionisti per garantire agli organizzatori un sicuro successo ovunque nel mondo, si propone di rinnovare per i Fiorentini e per il pubblico internazionale di Palazzo Pitti l’incontro con la pittura impressionista entro la cornice dei confronti, delle suggestioni, dei ritmi dei quali solo Palazzo Pitti è depositario”.

edgar degas donna con vaso di porcellana
Edgar Degas – Ritratto di donna con vaso di porcellana

Due Degas, due Monet, due Cézanne, due Renoir, due Pissarro, un Fantin Latour oltre ad un’ opera di Paul Guigou in mostra potrebbero suggerire ulteriori strade di studio e ricerca. Obiettivo mettere in luce alcune possibili contaminazioni tra le due culture francese e toscana, che possono aver costituito un punto di riferimento essenziale anche per le esperienze del nostro Novecento.

Le opere provenienti dal Museo d’ Orsay troveranno ad accoglierle in mostra due Pissarro, Il taglio della siepe e l’Approssimarsi della bufera, oltre ad un piccolo olio di Alphonse Maureau Sulle rive della Senna, che facevano parte della collezione di Diego Martelli. Il critico d’arte, molto vicino ai pittori macchiaioli, fu uno dei primi sostenitori in Italia dell’impressionismo e le tele in questione furono da lui legate al museo con atto testamentario del 1894.

Macchiaioli e Impressionisti: quali similitudini?

Martelli aveva del resto sempre sperato, e lo aveva scritto più volte, di unire queste sue opere ad alcune tele di Fattori, di Gioli e di altri esponenti del movimento macchiaiolo per dimostrare, attraverso un confronto diretto tra le opere, le somiglianze tra i due linguaggi.

La mostra non intende dare una lettura critica né trovare corrispondenze tra i diversi modi di intendere il vero ma, semplicemente, esporre queste opere impressioniste e di altri esponenti di punta dell’ Ottocento francese come una rara occasione per riflettere sul pensiero culturale e filosofico che aveva portato a risultati così moderni già verso il settimo decennio dell’Ottocento.

paul cezanne natura morta con cassetto aperto
Paul Cézanne – Natura morta con cassetto aperto

Palazzo Pitti: 12 capolavori dal Museo d’Orsay. Il percorso

Il percorso espositivo è suddiviso in due sezioni. La prima l’En plein air dedicata alle rappresentazioni di esterni: ai paesaggi ed al rapporto con la luce e le sue vibrazioni.

Tra le opere una Lavandaia di Paul Guigou del 1860, uno studio di nudo femminile di Auguste Renoir del 1875-76. Poi Camille Pissarro, Sentiero in mezzo al bosco in estate, del 1877, mentre il L’ approssimarsi della bufera, del medesimo anno, è della Galleria d’Arte Moderna così come Il taglio della siepe del 1878.

Sempre di Pissarro Un angolo di giardino all’Hermitage del 1877, mentre di Claude Monet la tavola del 1875 raffigurante Les Tuileries e del 1890 La Senna a Port-Villez.

paul goigou lavandaia
Paul Goigou – Lavandière 1860

La seconda sezione, dedicata agli interni, si apre con la Lettrice del 1861, e procede con un interno di natura collettiva e sociale, la Prova di balletto sulla scena del 1874, uno dei capolavori di Edgard Degas, poi con il Ritratto di donna con un vaso di porcellana del 1872 per giungere alle due nature morte di Cézanne Il vaso blu del 1889-90 e Natura morta con cassetto aperto del 1877-79. A conclusione del percorso, un ritratto del 1911 di Augusto Renoir Gabriella con la rosa.

La mostra è stata curata da Simonella Condemi e Rosanna Morozzi. Oltre ai capolavori impressionisti, il visitatore potrà vedere non solo la collezione stabile della Galleria d’Arte Moderna, ma anche presso l ‘Andito degli+++++++++++++++++++Angiolini l’esposizione Ottocento Novecento. Acquisizioni 2008-2012, dove si presenteranno 30 opere acquistate dallo stesso museo o pervenutegli per donazione in quell’intervallo di tempo.

Approfondimenti – I Macchiaioli