Il Tempietto del Clitunno a Campello, pochi chilometri da Spoleto in direzione di Perugia, conserva una rara testimonianza di pittura del VII-VIII secolo proprio nelle immediate vicinanze dell’antica capitale del ducato longobardo.

Se le Fonti del Clitunno sono un ambiente naturalistico di particolare bellezza e frequentata meta turistica, il Tempietto omonimo, come spesso accade ai luoghi d’arte, è forse il punto meno affollato.
Eppure, questo piccolo edificio di culto è di per sé una gemma. Difficile stabilirne l’epoca di costruzione che viene ipotizzata tra il V ed il VII secolo. Essa potrebbe essere avvenuta in più fasi. Probabilmente, gli ambienti del basamento si riferiscono ad una costruzione anteriore poi sopraelevata con la costruzione della cella che fungeva da luogo di culto vero e proprio.
Viceversa, l’ultima fase sarebbe quella a cui appartiene il portico con le sue colonne ed il timpano. Quest’ultimo è ornato con una croce e frutti dai significati metaforici (uva e melograno). Importante il fatto che sia stato scelto di realizzare un edificio di culto cristiano adottando forme classiche. In più, lungo l’architrave, sono presenti epigrafi in latino tra le poche sopravvissute di epoca altomedievale.
Il Tempietto del Clitunno
Il nostro interesse, però, in questo caso, si concentra sugli affreschi. La cella del Tempietto accoglie infatti un’edicola che delimita la piccola abside. Al di sopra

dell’edicola sono raffigurati due angeli mentre il catino absidale è dominato dalla figura del Cristo Benedicente. Al di sotto, ai lati di una piccola edicola, San Pietro (a sinistra) e San Paolo. Ai lati dell’abside, sono dipinte due palme.
Gli affreschi sono purtroppo molto deteriorati. Quello che colpisce, però, è la somiglianza dei lineamenti di San Pietro e Paolo con i “busti di Apostoli entro Clipei e velari” presenti in Santa Maria Antiqua in Roma.
Di questi ultimi abbiamo una datazione precisa che li colloca nel pontificato di Papa Giovanni VII (705-707) cioè nei primissimi anni dell’VIII secolo.
Si tratta di una testimonianza particolarmente antica e rara. Utilissima per studiare l’arte di quei secoli.

E’ evidente come i longobardi siano pronti a mutuare modelli architettonici provenienti dalla classicità e a dialogare con l’arte che andava rinascendo nella Città Eterna all’ombra dei pontefici.
Il Tempietto del Clitunno a Campello fa parte del Sito UNESCO “Longobardi in Italia: i luoghi del potere“, che comprende sette luoghi rappresentativi dell’arte e dell’architettura longobarda.
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