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La Transavanguardia tra Lüpertz e Paladino nella Collezione Würth

La mostra La Transavanguardia tra Lüpertz e Paladino riunisce circa sessanta lavori tra dipinti e sculture degli artisti Mimmo Paladino e Markus Lüpertz, due dei maggiori rappresentanti della Transavanguardia, in un ideale dialogo Italia – Germania.

Grazie all’interesse da parte del collezionista e imprenditore Reinhold Würth rispetto ad una delle tendenze caratterizzanti l’arte degli anni ‘70 e ‘80, la Transavanguardia, appunto, la Collezione Würth si è arricchita di numerose opere di esponenti di tale orientamento sia italiani che tedeschi. I lavori esposti raccontano le diverse fasi della carriera di Mimmo Paladino e Markus Lüpertz fino al primo decennio degli anni Duemila.

Sull’opera di Paladino leggi anche Mimmo Paladino: il mosaico dell’Ara Pacis

Transavanguardia; storia breve

Teorizzata dal critico Achille Bonito Olivache ha aperto la mostra con un suo intervento alla presenza dei due artisti la Transavanguardia fu presentata ufficialmente alla Biennale di Venezia nel 1980. Si trattava di un movimento di reazione ad una crisi che non investiva solo l’arte, ma anche la sfera economica e culturale del mondo occidentale.

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Mimmo Paladino – Mezzo della citta lontana con le mura di nero fumo, 1983

In opposizione al concettualismo e all’Arte Povera, la Transavanguardia propose un ritorno alla pittura e una concezione dell’arte non più fondata sulla “certezza anticipata di un progetto e di un’ideologia”, ma sulla possibilità di muoversi liberamente in tutte le direzioni, facendo confluire nell’opera “immagini private e immagini mitiche, segni personali, legati alla storia individuale, e segni pubblici, legati alla storia dell’arte e della cultura.” (A. Bonito Oliva). Alla luce di talune affinità con alcuni artisti tedeschi operanti in quegli anni, tra i quali Markus Lüpertz, nel 1982 fu proposta in Italia la mostra, a cura di Achille Bonito Oliva, “La Transavanguardia tedesca”.

Markus Lupertz e Mimmo Palladino

Markus Lüpertz (Liberec, 1941) è pittore, scultore e poeta. Nel suo lavoro si intrecciano molteplici suggestioni derivanti dal mito, dai grandi maestri del passato, dalla letteratura, ma il suo universo di forme è indipendente, rispondendo unicamente alla visione del proprio creatore ed alle leggi interne alla realtà pittorica.

L’opera del pittore e scultore Mimmo Paladino (Paduli, 1948) è guidata da una grande libertà e ricchezza di riferimenti, legati sia all’esperienza personale sia alla storia dell’arte e della cultura. Nella sua opera vivono in simbiosi figurazione ed astrazione, confluendo in un universo di segni enigmatici e misteriosi.

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Lupertz – otello

Collezione Würth

Arte e cultura rappresentano un importante valore aggiunto della filosofia aziendale del Gruppo Würth. La Collezione Würth, iniziata da Reinhold Würth, è attualmente una delle più importanti collezioni d’arte tedesche. Fin dal 1991 l’azienda è stata la prima a livello internazionale ad introdurre spazi per l’arte all’interno di alcune sue sedi. Oggi sono 14 gli spazi espositivi Würth presenti in dieci nazioni europee (di prossima apertura il Forum Würth Rorschach in Svizzera). In Italia l’Art Forum Würth Capena dal 2006 presenta al pubblico mostre temporanee incentrate sulle opere della Collezione Würth. Quest’ultima comprende ad oggi più di 15.500 opere di pittura, grafica e scultura principalmente del XX e XXI secolo.

Art Forum Würth Capena
Viale della Buona Fortuna, 2 – 00060 Capena (Rm)
T. 06 90103800
art.forum@wuerth.it
www.artforumwuerth.it

Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ stato membro dell'esecutivo di ANISAP Lazio e consigliere d’amministrazione di reti e raggruppamenti d’imprese. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.