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de Kooning e l’Italia in mostra a Venezia

La mostra Willem de Kooning. L’Italia alle Gallerie dell’Accademia di Venezia racconta attraverso le opere la storia dei due momenti trascorsi dall’artista in Italia.

de Kooning e l’Italia in mostra a Venezia

La mostra, in concomitanza con la 60° Biennale d’Arte, testimonia i due periodi che De Kooning ha trascorso in Italia, nel 1959 e nel 1969, e l’impatto che hanno avuto sul suo lavoro. Un’influenza duratura anche sul successivo operato dell’artista in America come testimoniano le circa 75 opere riunite nel percorso della mostra. La più vasta retrospettiva di De Kooning organizzata in Italia con opere che spaziano dagli anni ‘50 agli ‘80.

Black and White Rome

Willem de Kooning. L’Italia comprende una selezione dei grandi e suggestivi disegni Black and White Rome che De Kooning realizzò durante la prima permanenza nella Capitale nel 1959. Insieme ad essi opere della fine degli ‘50, eseguite poco prima del suo viaggio nel Belpaese.

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Willem de Kooning – Untitled, Roma 1959

Quello con l’Italia e la sua arte era un legame profondo. In un discorso dal titolo Rinascimento e Ordine, de Kooning affermò: “Ma quando penso alla pittura di oggi, mi ritrovo sempre a considerare gli aspetti legati al Rinascimento”. Per quanto la sua arte fu, ed è ancora oggi, straordinariamente innovativa, de Kooning non si considerò mai un artista di rottura ma di continuità con la tradizione.

Pastoral Landscapes

Successivi al viaggio sono invece tre dei più noti Pastoral Landscapes Door to the River, A Tree in Naples e Villa Borghese dipinti a New York nel 1960 attraverso il ricordo di quel periodo. Questa sezione comprende anche grandi quadri figurativi dipinti a metà degli anni Sessanta che hanno aperto la strada al suo interesse per la scultura.

Tra le opere ci sono quattro disegni a inchiostro realizzati da de Kooning a Spoleto nel 1969, presentati accanto a una selezione complementare di disegni intimi, gestuali, concettualmente correlati con le sculture.

Willem de Kooning – Villa Borghese, 1960

I due soggiorni italiani

Il soggiorno a Roma iniziato nel settembre del 1959, durò per ben quattro mesi. Oltre alla Città Eterna, de Kooning visitò Napoli, Pompei, Amalfi e Capri. Si confrontò con protagonisti dell’arte italiana di quegli anni, tra questi Scialoja e Burri, e lavorò nello studio di Afro per realizzare il ciclo Black and White Rome.

Il secondo, nell’estate del 1969, fu una conseguenza dell’invito al Festival dei Due Mondi a Spoleto ma de Kooning passò anche buona parte di questo soggiorno a Roma che esercitava su di lui un fascino fortissimo.

L’eco del Barocco

Il percorsosi chiude con una selezione degli ultimi dipinti di de Kooning risalenti agli anni Ottanta in cui la forma tridimensionale è trasfigurata in una poesia nuova, astratta. In questi dipinti i riferimenti figurativi sono minimi, caratterizzati da tonalità sul bianco controbilanciate da fasce e superfici di colore brillante. Sono tra le opere più sublimi dell’artista, nelle quali risuona l’eco dello stile barocco.

Pittura e scultura

La mostra di De Kooning a Venezia mette in dialogo pittura e scultura. Lo fa proponendo opere di momenti e caratteristiche diverse. Uno spazio è dedicato a tredici piccoli bronzi realizzati da de Kooning a Roma. Sono il risultato dei primi esperimenti dell’artista con la creta che, tra il 1972 e il 1974, una volta tornato a New York, lo porteranno a produrre un nuovo nucleo di sculture.

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W. de Kooning – Screams of Children Come from Seagulls 1975

Willem de Kooning Biografia

Willem de Kooning (1904, Rotterdam – 1997, East Hampton, USA) nel 1948 riceve l’approvazione della critica con una mostra personale di dipinti a olio e smalto, astratti e densamente lavorati. Poco dopo, nel 1950, de Kooning completa Excavation, un’opera astratta in grande scala. Essa venne scelta, tra le altre, per rappresentare gli Stati Uniti alla 25° Biennale di Venezia nel 1950. Fu la prima delle sei Biennali a cui partecipa de Kooning (1950, 1954, 1956, 1978, 1986 e 1988).

Pittore anticonformista de Kooning rifiuta le comuni norme stilistiche operando una dissoluzione del rapporto tra primo piano e sfondo, usa la pittura per creare gesti emotivi e astratti.

Dalla fine degli anni ‘40 all’inizio degli anni ‘50, insieme ai suoi contemporanei, viene in diverse occasioni etichettato come action painter, espressionista astratto o semplicemente membro della “Scuola di New York”. de Kooning è di quegli artisti innovativi al quale si deve, negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, lo storico spostamento del centro dell’avanguardia artistica da Parigi a New York.

willem de kooning pirate
Willem de Kooning_- Pirate (Untitled-II), 1981

Le sue opere sono state esposte in innumerevoli mostre e fanno parte delle collezioni permanenti di molte delle più importanti istituzioni artistiche del mondo. La Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, la Tate Modern di Londra, il Museum of Modern Art di New York, il Solomon R. Guggenheim Museum di New York, il Metropolitan Museum of Art di New York, l’Art Institute di Chicago, lo Smithsonian Institution’s Hirshhorn Museum & Sculpture Garden di Washington, la National Gallery of Art di Washington, e la National Gallery of Australia di Canberra.

Sempre riguardo la Scuola di New York potete leggere:

Per approfondire il Sestiere dove vi trovate, leggete Venezia: passeggiata a Dorsoduro

Willem de Kooning. L’Italia

17 aprile – 15 settembre 2024

curatori Gary Garrels e Mario Codognato
Gallerie dell’Accademia
Calle della Carità, Dorsoduro 1050, 30123 Venezia
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Marsilio Arte

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